9 maggio, ore 16:30
Osservatorio Astronomico di Capodimonte
Un confronto tra storici, architetti e astrofisici sull'importanza, in ambito locale e nel più ampio contesto nazionale e internazionale, della cartografia urbana e celeste, e sui progressi delle due discipline nello sviluppo della pianificazione urbana e nella comprensione dello spazio.
Seguirà la presentazione del volume Vision of Naples: from maps to the stars, curato da Mauro Gargano e pubblicato da Arte’m, che approfondisce il legame tra cartografia terrestre e celeste.
A 250 anni dalla pubblicazione della Mappa topografica della città di Napoli e de' suoi contorni, la prima realizzata con criteri scientifici, l’incontro offre un'occasione di confronto sull’attualità della Mappa come strumento urbanistico su cui si sono fondate le successive cartografie della Città e su come gli studi topografici e geodetici parthenopei si siano intrecciati e correlati con altre esperienze italiane ed europee.
Si propone, inoltre, una riflessione su come l’esemplare della Mappa custodita sin dal 1813 dall’Osservatorio di Capodimonte possa dialogare con la missione scientifica dell'istituto. Dalla partecipazione alla realizzazione del Catalogo e Atlante stellare, promossi dall’Accademia delle Scienze di Berlino nel 1826, fino al Catalogo stellare di Gaia, l’astronomia napoletana ha sempre avuto un ruolo da protagonista nel tracciare nuove vie nel cielo.
Programma dell'incontro
saluti istituzionali
Pietro Schipani / direttore INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte
intervengono
Anna Attademo / Università di Napoli Federico II
Alfredo Buccaro / Università di Napoli Federico II
Liana De Filippis / INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte
Renata De Lorenzo / Società Napoletana di Storia Patria
Antonella Di Luggo / Università di Napoli Federico II
Marcella Marconi / INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte
Emilia Olostro Cirella / INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte
Daniela Palomba / Università di Napoli Federico II
Michelangelo Russo / Università di Napoli Federico II
Simona Scandurra / Università di Napoli Federico II
Con in contributo di Istituto Nazionale di Astrofisica